Prestito con delega di pagamento: meglio cercare altre soluzioni?

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Il prestito con delega di pagamento, indicato altrimenti come doppio quinto, è una formula che va in pratica a riflettere i problemi che sono emersi nel corso degli ultimi anni in relazione alla semplice cessione del quinto di stipendio o di pensione. 

Se solitamente si indica nell’obbligo di assenso del datore di lavoro il vero problema del prestito con delega, occorre invece segnalare come in fondo questa sia proprio l’ultima delle criticità evidenziate da questa formula. Mentre sono molto più stringenti i problemi sollevati dagli alti tassi di interesse che vengono fissati dalle finanziarie che lo erogano, che vanno ad attestarsi spesso a cavallo della cosiddetta soglia di usura. Considerato come con il doppio quinto l’entità della somma in gioco vada praticamente a raddoppiare rispetto a quello semplice, si può capire come alla fine la somma

L’allarme della FED sui prestiti auto

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Per l’economia a stelle e strisce sembra essere prossimo un nuovo pericolo. Secondo le notizie che ormai da mesi girano negli Stati Uniti, un gran numero di americani avrebbe serie difficoltà a pagare le rate della propria automobile. Ad affermarlo è un report della Federal Reserve Bank di New York, secondo cui ammonterebbe a più di 7 milioni di persone il numero di coloro che hanno raggiunto un grave livello di morosità nel pagamento delle rate della propria auto, intendendo come tale perlomeno i 90 giorni. 

A spiegare meglio la questione è stata Heather Long sulle colonne del Washington Post, ricordando come un altissimo numero persone insolventi stia solitamente ad indicare un “segnale di difficoltà significativa fra i cittadini americani che hanno un reddito basso e/o fanno parte della working class”. Si tratta peraltro di consumatori i

Cessione del quinto: è la formula più controversa

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Quando si parla di cessione del quinto, occorre ricordare che si tratta non solo della formula più gettonata in assoluto nel nostro Paese, ma anche della più controversa. A confermare quest’ultimo dato sono proprio le statistiche provenienti dall’Arbitro Bancario Finanziario, l’organismo stragiudiziale cui sono affidate le controversie tra consumatori e aziende di credito. Secondo Bankitalia nel solo 2017, ultimo anno di cui è possibile avere i dati, i dissidi relativi alla cessione del quinto hanno infatti costituito addirittura il 73% del complesso di ricorsi che hanno interessato l’ABF, segno evidente che qualcosa non funziona.

E’ del resto la stessa Banca d’Italia a chiedere agli operatori del settore di fare a meno di una lunga serie di comportamenti al minimo poco trasparenti, attuati con l’evidente intento di ingannare la propria clientela e aumentare ulteriormente i già

Ad aprile crescono i prestiti in Italia per le famiglie, ma calano per le imprese

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Nel mese di aprile sono cresciuti i prestiti alle famiglie, mentre hanno fatto registrare un arretramento i finanziamenti alle imprese. La fotografia del credito tricolore è stata scattata da Bankitalia, con il suo bollettino statistico “Banche e moneta”, secondo il quale  i prestiti alle famiglie sono cresciuti del 2,6 per cento (un decimale in più rispetto al mese precedente), mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti dello 0,6 per cento (come era del resto accaduto a marzo). Da sottolineare anche il dato relativo alle sofferenze, che sono diminuite del 37,6% su base annua (-37,7% in marzo), in conseguenza di alcune operazioni di cartolarizzazione.

Una situazione quindi ancora abbastanza confusa, con le aziende che stentano ancora a trovare ascolto presso un sistema creditizio che pure sembra meno oberato dai crediti inesigibili. Mentre va notevolmente meglio alle

Cosa accade quando la segnalazione nel SIC è illegittima?

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Come è noto, quando non si pagano le rate di un prestito si rischia di finire in un elenco di cattivi pagatori. In pratica nel nostro Paese esiste il SIC, Sistema di Informazioni Creditizie, il quale può introdurre il malcapitato in quello che da molti è indicato alla stregua di un vero e proprio girone infernale. Una volta che il proprio nome sia stato segnalato, infatti, la strada per l’accesso al credito rischia di farsi estremamente complicata, inasprendo le condizioni che il sistema creditizio riserva agli interessati. Il fatto è che a volte tale iscrizione avviene in maniera illegittima. Cosa accade a quel punto?

 

Il diritto al risarcimento

Per capire i danni che possono derivare dall’iscrizione nel SIC, basterà ricordare che in questo caso  non si possono firmare assegni o utilizzare le carte di credito, ci

Lo strano caso dei bagnini che non si trovano si sgonfia sul nascere

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Nei giorni passati ha destato una certa impressione la notizia secondo la quale a Gabicce Mare scarseggerebbero i lavoratori stagionali da impiegare negli stabilimenti balneari. A far deflagrare la polemica sono stati il sindaco di Gabicce e l’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi, secondo i quali il dato sarebbe da attribuire al Reddito di Cittadinanza.

Una polemica smontata sul nascere dal presidente degli albergatori di Gabicce, il quale ha ricordato trattarsi di una questione vecchia di anni. Cui si potrebbe aggiungere come a far mancare persone da impiegare siano proprio gli stipendi offerti, reputati con tutta evidenza troppo bassi in considerazione di orari di lavoro prolungati e delle difficoltà insite appunto nel fatto di trattarsi di occupazioni che durano solo per i mesi estivi.

Va anche sottolineato che forse sarebbe il caso di iniziare a

Piccoli prestiti: amici e famiglia come strumento di credito

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Come è noto, in Italia sono moltissime le persone che non sono in grado di trovare ascolto presso il sistema creditizio. Una categoria in cui rientrano disoccupati, lavoratori atipici o precari, cattivi pagatori e protestati, cui è praticamente preclusa la possibilità di reperire risorse tramite prestiti di banche o finanziarie.

Per loro fortuna, in soccorso può sempre arrivare un amico o un parente, pronto a prestare piccole somme per far fronte alle difficoltà. Per capire l’ampiezza del fenomeno, basterà ricordare come nel 2017 una ricerca condotta da Doxa per conto di Circle Pay, applicazione leader nei pagamenti social, aveva svelato che addirittura il 60% degli italiani era solito prestare denaro ad amici e familiari. Un comportamento di massa che riusciva all’epoca a muovere un vero e proprio fiume di soldi, circa 800 milioni di euro all’anno